Eccoci
qui con il primo post in cui vorrei parlare del fare i saponi. In
italiano non ci sono tanti blog che ne parlano - alla fine del post,
comunque, metterò qualche link. In un forum di cosmetica ne parlano
addirittura male, ho letto di gente che si è lavata i capelli con la
saponetta Dove e che poi si è ritrovata con un cespuglio in testa,
di altri che ricordano le donne di un tempo, che si lavavano i
capelli con il sapone e che poi portavano sempre la crocchia in
testa, dissertazioni sul ph del sapone che non coincide con quello
della nostra pelle... con la conclusione finale che il sapone non è
adatto a lavarsi (il che, sinceramente, fa proprio ridere)! Dico io
che prima di tutto, in qualsiasi ambito, usiamo il cervello:
assicuriamoci che la sua spina sia collegata alla Centrale Elettrica
prima di aprire la bocca e darle fiato! Che risultati pretendiamo se
ci laviamo i capelli con il Dove? A me seccava anche solamente la
pelle delle mani, figuriamoci i capelli. Certamente li fa diventare
di paglia, e qui entra in gioco anche il ph del sapone che sì, è
alto (si aggira sul 9-10, personalmente non ho mai misurato il ph
delle mie saponette... non sono una ph-dipendente!), ed apre le
squame del capello, per questo quando si lavano i capelli con il
sapone è obbligatorio finire con uno sciacquo acido - che sia succo
di limone, acido citrico o aceto. Prima di formulare un
sapone-shampoo per la propria criniera, però, è bene iniziare da
qualcosa di più semplice, come il classico sapone fatto interamente
d'olio d'oliva, il classico "primo sapone" per iniziare
l'avventura del sapone fatto in casa. Il sapone all'olio d'oliva è
stato anche il mio primo sapone.
Perché
e come ho iniziato? Per semplice curiosità e cercando dei
video-tutorial su youtube per vedere l'intero processo, visto
che non avevo la più pallida idea di come si facesse. Trovai due
video che davano la stessa quantità di olio, soda caustica ed acqua,
quindi immaginai che fossero giusti, e poi scelsi di
seguire questo dove
una simpatica ragazza illustra
molto bene come maneggiare in sicurezza la soda caustica.
E
qui arriviamo al primo errore che è facile commettere: usare un
litro di olio invece che pesare un chilo di olio. Volume
e peso sono diversi, fare attenzione a pesare in grammi e non in
millilitri!Un
ulteriore punto dove prestare la massima attenzione è quando si fa
la soluzione caustica, cioè quando si scioglie la soda caustica
nell'acqua. Versare sempre la soda nell'acqua e mai il contrario.
Versarla a poco a poco cercando di farla sciogliere il più possibile
prima di aggiungerne dell'altra. Qui si sprigionano i vapori
pericolosi e l'unico modo per non respirarli sarebbe indossare una
maschera anti-gas. Difficilmente qualcuno l'avrà a disposizione e
quindi indosseremo una mascherina anti-polvere o una sciarpona
attorno alla bocca. Bisognerà girare la testa di circa 90 gradi per
evitare la respirazione dei vapori (ovviamente, fate il sapone in una
stanza con la finestra aperta), ma allo stesso tempo bisognerà
controllare lo scioglimento della soda. Se non si sarà sciolta bene
ce ne accorgeremo quando, ahimè, sarà troppo tardi, ovvero dopo
aver unito la soluzione all'olio. Mentre si gira o frulla, si
sentiranno dei pezzi duri attorno al bordo del recipiente. Quando mi
è successo non sono riuscita a rimediare in nessun modo! Poi, una
volta stagionato il sapone, saranno visibili dei puntini bianchi in
superficie, segno della non perfetta soluzione caustica. Se vi
capita, tuttavia, non preoccupatevi eccessivamente: a parte il lato
estetico, di avere un sapone con la varicella, esso sarà sempre
utilizzabile, a patto che sia ben stagionato. Per la stagionatura di
qualsiasi sapone sono raccomandabili due mesi, magari a questo date
un mese in più per riprendersi. Può darsi che faccia un po' di bava
- tanto per prendervi in giro - quando lo userete, o che si sciolga
più velocemente: questo avviene perché, non essendosi sciolta bene
la soda caustica, è rimasto libero un po' di olio in più. Ma non fa
niente, non sarà aggressivo sulla vostra pelle.Il
sapone di solo olio d'oliva fatica a raggiungere la fase del nastro -
può volerci una mezz'ora o anche più - quindi armarsi di santa
pazienza ed attenzione a non fondere il motore del frullatore ad
immersione! Bisogna sempre alternare il frullare al movimento manuale
(qui sconsiglio di usare una paletta di legno perché viene
letteralmente mangiata dalla soda e dopo un paio di saponate è da
buttare; meglio la plastica. Consiglio di riciclare, se li
avete, utensili in plastica per fare il sapone,
trovo che sia il materiale più resistente alla soda caustica.) con
una paletta. Una
volta versato nello stampo, bisognerà scuoterlo un pochino per
evitare la formazione di bolle d'aria, e questo è un altro punto su
cui fare attenzione. Personalmente e nella mia umile esperienza, ho
notato che più lo scuoto e più si formano le bolle, quindi
consiglio movimenti brevi e delicati. Un'altra cosa che evita le
bolle d'aria, ma solo quelle in superficie, è l'utilizzo della carta
da forno piuttosto che della pellicola, per ricoprirlo prima di
metterlo al caldo sotto le coperte vecchie.Infine,
ricordo ancora i tempi di stagionatura, mi raccomando soprattutto per
il sapone di solo olio d'oliva, che sono di due mesi.Riguardo
al sapone, ci sarebbero tante altre cose da dire, ma per ora mi fermo
qui, lasciandovi, però, prima dei link, e nella speranza di non aver
annoiato nessuno. :)
Questo
blog lo
adoro, i suoi saponi sono molto creativi e cliccando sulla scritta
andrete direttamente nella sezione "saponi". Peccato che
l'autrice sia assente da un bel po'...
Loro sono
davvero dei magici alchimisti: guardate un po' che vi combinano nel
loro calderone!
E
questo è
anche da vedere, fantastico, peccato non ci fosse quando ho fatto io
li primo sapone!
Alla
prossima.
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