Ieri, dopo oltre una stagione, mi sono dedicata alla saponificazione. Ho voluto fare un sapone che avevo in mente già da tempo, quella all'avena, che è molto nutriente ma è anche sebonormalizzante, quindi si adatta a più tipi di pelle. Ho voluto fare anche un piccolo esperimento nel modo di farlo e poi ho provato, per la prima volta, a timbrare il sapone. Purtroppo il risultato non è entusiasmante, probabilmente perché il sapone era ancora troppo morbido, avendo usato sia latte che crema di avena.
Siccome mi era avanzata una discreta quantità di crema di avena, ho deciso di riutilizzarla aggiungendola ad un sapone rilavorato... così ho fatto delle altre saponette! Anche qui ho fatto un altro esperimento: con molta gioia, di recente ho scoperto un altro blog italiano sul sapone fatto in casa in cui ho letto un post su come rilavorare il sapone, che potete leggere cliccando qui.
Lei usa un metodo diverso dal mio, quindi mi ha incuriosito e l'ho voluto provare, anche se avevo già messo il sapone grattugiato a sciogliere a bagnomaria e la quantità era maggiore rispetto alle sue dosi. Nel dettaglio, ho grattugiato 180 grammi di sapone (fatto da me, ovviamente!) e li ho messi in un pentolino con coperchio a cuocere a bagnomaria. Quando il sapone ha iniziato ad ammorbidirsi ho aggiunto 30 grammi di latte di avena biologico acquistato al supermercato. Tenendo sempre d'occhio il sapone e l'acqua del bagnomaria, ho proseguito la cottura con coperchio e girandolo ogni tanto. Quando necessario ho aggiunto altri 60 grammi di latte d'avena. Nel frattempo ho spremuto il succo di mezzo limone e, quando il sapone si presentava ancora grumoso, l'ho versato sul sapone girandolo bene. A questo punto non è trascorso molto tempo da che si sciogliessero i grumi, quindi ho spento il fuoco. Lasciando il sapone nel bagnomaria ho aggiunto un cucchiaino raso da caffè di miele, la crema d'avena avanzata (l'avevo preparata cuocendo una manciata di fiocchi d'avena decorticati con un po' d'acqua demineralizzata per circa 10 minuti e, una volta freddi, passati al minipimer) e la punta di un cucchiaino di curcuma. Ho girato bene per amalgamare le nuove addizioni e versato subito negli stampini. Come per l'altro sapone, ho sformato le saponette dopo 24 ore, e questo è il risultato:
Il sapone vero e proprio dovrà stagionare due mesi, mentre le saponette rilavorate si potranno utilizzare fra una settimana.
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